9 Commenti
Apr 28Modificato

Accettare la complessità e rinunciare agli assoluti... Adesso, solo adesso che non scorgo più dietro l'angolo il pericolo in agguato di compromessi che attentino all'integrità (era questo il mio ingenuo pensiero giovanile), adesso capisco quanto sia necessario e saggio quell'accettare e riconoscere che l'assoluto non sia di questo mondo...

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Venezia di notte è tutta un'altra cosa 💜 io la amo! È anche l'unico posto al mondo che preferisco visitare in inverno, con il freddo becco, la nebbia magica e i piedi intirizziti. Che meraviglia

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Molto stimolante, grazie di questa lettura. Credo cercherò il libro.

Poi, se ci penso, mi viene da dire che se non chiudessi regolarmente un occhio, non fruirei più di arte, musica, letteratura... ma neanche potrei interagire con i clienti, per dire. Non solo molti sono mostri, ma mediamente anche i non mostri mi piacciono poco.

(È un commento a caldo e notturni, mi riprometto di elaborare meglio).

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senza un po' di accettazione delle contraddizioni, della complessità, non potremmo interagire con nessuno :-)

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Ma per forza... e senza contraddizioni e complessità, sai che noia?

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Mi ha fatto riflettere il concetto di egoismo di cui parli. È vero, a volte è necessario per creare, anche se si passa per stronzə, avere una "stanza tutta per sé" è vitale.

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Nella giungla di cose che vorrei leggere avevo momentaneamente messo da parte "Mostri"; questo tuo racconto mi ha messo addosso una grande voglia di entrarci. Grazie, anche per tutte le altre parole della puntata.

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Grazie per aver trasformato la mattina fredda e piovosa in spunti di riflessione vitali!

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