Sono passate ormai due settimane dalla prima allerta meteo, e io ripenso quasi con con tenerezza a quando, nel mezzo del ciclone, mi illudevo “dai, giovedì smette di piovere, poi le cose andranno meglio”. Beata ingenuità.
Invece siamo ancora qui, con il sole che fa seccare il fango e l’acqua putrescente che ristagna in campi, strade e seminterrati – di Conselice ormai si è scritto dappertutto, a Fornace Zarattini, quartiere artigianale di Ravenna, la situazione nei giorni scorsi era ancora questa:
Da qualche giorno a Ravenna, anche nelle zone rimaste all’asciutto, quando tira vento da terra l’aria puzza di marcio, e ti vergogni quasi a lamentartene perché almeno tu non ha il fango in casa, non hai dovuto portare via a pezzi mobili, libri, vestiti e accatastarli sul marciapiede in attesa che Hera se li porti via.
Anche l’ormai proverbiale buonumore romagnolo inizia a scricchiolare, per quanto tin bota sia diventato parte del vocabolario condiviso tanto che pure la Von Der Leyen se n’è appropriata.
Qua si tiene botta nell’insieme, e del resto cosa si potrebbe fare altrimenti? Mentre inesorabilmente l’alluvione scivola via dalle prime pagine e dai titoli dei telegiornali, le sue conseguenze sono qui per restare ancora a lungo:
tonnellate di rifiuti da smaltire – gran parte di questi inevitabilmente finirà in discarica o in inceneritore, perché con tutta la buona volontà è dura fare anche la differenziata in queste condizioni;
molti edifici con problemi di stabilità, perché l’acqua si è infiltrata nelle fondamenta, o perché il terreno circostante sta sprofondando;
i danni all’agricoltura sono enormi, Coldiretti ha fatto una prima stima alcuni giorni fa, i numeri della Regione sono ancora più crudi; al mercato del sabato la corsia dei produttori locali era mezza vuota, alcuni banchi assenti perché i proprietari hanno perso tutto e altri molto più sguarniti del solito, perché campi e serre sono stati devastati dall’acqua e dal fango;
migliaia di animali sono morti, e più passa il tempo più questo diventa anche un gigantesco problema sanitario, perché smaltire migliaia di carcasse di maiali non è mica un lavoro che puoi mandarci i volontari con le pale;
spostarsi in auto e camion è complicato e, in collina e montagna, a volte impossibile: ci sono più di 700 strade comunali e provinciali chiuse alla circolazione, quasi 400 frane attive, voragini che si aprono improvvisamente nell’asfalto;
la circolazione dei treni è sospesa fra Faenza e Forlì, cioè è interrotta la Milano-Lecce, con viaggiatori trasbordati in bus fra le due città e treni locali e a lunga percorrenza cancellati o in enorme ritardo; da Ravenna non si può ancora andare in treno né a Bologna né a Ferrara; nei prossimi giorni le linee dovrebbero un po’ alla volta tornare in funzione, in uno sforzo immane per far sì che si possa raggiungere la Romagna durante il ponte del 2 giugno;
sono perfino uscite fuori dalla terra le ennesime bombe inesplose della 2a guerra mondiale: dopo quasi 80 anni ancora non le abbiamo trovate tutte, che davvero ti chiedi per quanto tempo durano le guerre anche dopo che sembrano finite.
È calata l’adrenalina dell’emergenza e la stanchezza rende insofferenti e bruschi. Coordinare migliaia di volontari è complicato, a volte le persone vengono mandate in un posto e, all’arrivo, scoprono che non c’è più molto da fare perché nel frattempo è arrivata un’altra squadra o perché i padroni di casa preferiscono fare da sé.
Ci sono interventi complessi che richiedono persone e mezzi speciali, e in queste situazioni i volontari, anche se armati di buone intenzioni, sono inutili o possono addirittura essere d’intralcio; ma questo concetto viene comunicato nel modo peggiore possibile (Il Prefetto e i Sindaci della provincia di Ravenna chiedono agli “Angeli del Fango” di “darsi una calmata”), non si capisce se per ignoranza dei più elementari principi di psicologia e comunicazione da parte delle autorità (la reazione più probabile a “datti una calmata” non è calmarsi, ma mandare affanculo l’interlocutore) o perché i giornali locali hanno forzato la mano e messo la frase ad effetto per fare clicbaiting.
Come puoi aiutare
Se vuoi dare una mano, grazie, non sei d’intralcio e ce n’è tanto bisogno.
Se vuoi venire di persona, immagino che ti sia più comodo farlo durante i weekend, ma considera che sono anche i momenti più incasinati; in ogni caso:
registrati qui per la zona di Ravenna, qui per la zona di Forlì-Cesena e controlla sui siti o le pagine Facebook dei comuni se ci sono disposizioni particolari; es. questo weekend intorno a Faenza sono stati predisposti 5 punti di raccolta volontari intorno alla città, dove i volontari di Emergency smistano le persone che arrivano;
se ti fermi più di un giorno, cerca di sapere in anticipo dove dormirai, sennò diventi una persona in più da gestire;
se vai e torni in giornata, porta un cambio, sacchi per metterci dentro vestiti e stivali sporchi e un telo da appoggiare sui sedili dell’auto al ritorno;
non metterti nei guai: leggi bene le indicazioni della AUSL Romagna prima di partire, se non ti ammali il divertimento dura di più.
Se hai un ripensamento per tutto lo sbatti di cui sopra, magari fai i conti di quanto spenderesti nel viaggio e invece di muoverti fai una donazione a una delle raccolte fondi attivate in questi giorni. Ne ha aperta una la Regione e ci sono quelle dei comuni (scrivi su Google raccolta fondi comune <nome del posto che vuoi aiutare> e trovi subito l’IBAN giusto), più tantissime microraccolte per progetti specifici, che non riesco a mappare (se una di queste ti convince più di quelle delle istituzioni, vai).
Se vieni in vacanza in Romagna, ti si vuole molto bene
Questo sempre, eh, ma adesso ancora di più.
Sulla costa gli effetti delle mareggiate sono già stati riparati, Ravenna è a posto, come del resto i centri storici di Forlì, Faenza e Cesena; le uniche destinazioni per il momento off-limits sono quelle in collina e in Appennino(*), ma faremo in modo di rimediare al più presto.
(*) EDIT: mi segnalano nei commenti che l’Alta Valle Savio, San Piero in Bagno e Bagno di Romagna non hanno subito danni e i centri storici di Sarsina e Mercato Saraceno sono a posto. È una zona molto bella, e sul Monte Fumaiolo ci sono sentieri escursionistici meravigliosi. Magari siate più prudenti del solito, che non è il caso di dover chiamare il Soccorso Alpino in questo momento.
Quindi, conferma le vacanze che avevi programmato, o considera di venire dalle nostre parti prima che ci porti via la piena (si scherza).
A proposito di vacanze in Romagna, noi abbiamo rimandato il Freelancecamp al 7 e 8 settembre prorogando la tessera del Club di un mese; il 9 maggio ci vedremo su Zoom per raccontare come sta andando e parlare anche del futuro di questo progetto.
Consigli non richiesti, ma utili
Controlla le mappe del rischio idrogeologico del tuo comune (Donata Columbro dà un sacco di fonti interessanti in proposito): conoscere è il primo passo per prendere e far prendere le decisioni opportune.
In casa devi avere un paio di stivali di gomma per ciascuno, più pale, tiraacqua, torce cariche e powerbank pronti all’uso.
Abbiamo troppo di tutto: svuota una cantina allagata e ti renderai conto subito di quanti oggetti inutili vengono prodotti, trasportati, comprati, e diventano un problema quando li devi smaltire. Compra meno, regala, ripara, riusa.
Controlla l’ultima volta che hai fatto la vaccinazione antitetanica e, se sono passati 10 anni, prendi l’appuntamento per il richiamo. Fallo adesso, hop hop.
Intanto, io lavoro
Meno ore del solito, ma incredibilmente riesco anche a staccare la testa dall’alluvione e concentrarmi su qualcos’altro.
Ho anche scritto dei miei 10 anni e più di palestra di email marketing fatti su Digital Update; se mi leggi (ancora) per l’email marketing, è una roba per te.
Il 21 giugno sarò a Grinzane Cavour per il Food&Wine Tourism Forum; il programma completo sta uscendo un po’ alla volta ma chi organizza mi dice che si parlerà tanto anche di sostenibilità, crisi climatica, e relativi impatti per chi coltiva, produce, ospita. Penso sia la cosa più importante di cui dobbiamo parlare, anche se il mio compito a Grinzane sarà solo quello di insegnare un po’ di buon email marketing.
Ciao
Anche le mete dell Appennino sono in parte a posto: l Alta Valle Savio, San Piero in Bagno e Bagno di Romagna non hanno subito danni. I centri storici di Sarsina e Mercato Saraceno, i cui territori sono stati colpiti, sono a posto.