Una settimana fa ti salutavo da Venezia, dove mi accingevo a fare una sessione di lavoro insieme a Miriam Bertoli sul che fare delle rispettive newsletter, presenze social, piani editoriali.
Alla fine ho deciso di continuare a scrivere: ho fatto pace col fatto che ormai l’email marketing è un ingrediente occasionale di questa newsletter, che più che altro si riempie dei miei pensieri su letture, viaggi, notizie. Per questo l’ho ribattezzata Viaggio, parlo, scrivo, e anch’io sono traslocata su Substack.
Parlando di email marketing: perché ho portato la newsletter da Mailchimp a Substack
La mia storia con Mailchimp è una delle relazioni più durature della mia vita, e tuttora ci lavoro con gran soddisfazione per molti clienti che lo usano. Aver fondato Palabra mi ha dato la spinta che mi serviva per mettermi a studiare seriamente altri ESP, ma chi mi segue da tempo sa che ho sempre insistito sul fatto che non esiste lo strumento migliore in assoluto: ogni strumento ha il suo ambito d’azione ideale, Mailchimp ha un sacco di vantaggi ma non è detto che sia l’ESP giusto per tutti i progetti.
Gli account Mailchimp di questa newsletter, di Digital Update e del Freelancecamp sono stati per anni la mia palestra di sperimentazione ideale, in cui ho imparato tutto quel che si può imparare sull’editor, le automation vecchie e nuove, la configurazione ottimale dell’account. Ma adesso sul mio sito non vendo nulla e la newsletter è solo il luogo in cui rifletto e condivido le mie riflessioni: le opzioni di automazione, segmentazione, integrazione di Mailchimp sono per me un nice to have che mi costa troppo rispetto a quel che ne ottengo, mentre Substack mi dà gratis tutto ciò che mi serve:
una form che in pochi minuti ho incluso nel mio sito;
un messaggio di benvenuto per chi si iscriverà da qui in avanti;
una pagina di archivio per leggere le vecchie newsletter – ci ho caricato quelle delle ultime settimane, giusto per riempirla un po’.
Mi ero ripromessa di fare le cose con calma (il canone Mailchimp mi arriva ogni 8 del mese, quindi ho appena pagato qualche decina di dollari che non sfrutterò), ma oggi mi è preso il matto e ho fatto i bagagli e le pulizie di Pasqua.
Mi leggi per avere aggiornamenti su Mailchimp?
Non credo, altrimenti avresti cancellato la tua iscrizione da un po’. In ogni caso, non preoccuparti: apro Mailchimp praticamente ogni giorno, e in più sto diventando una ninja in Magnews e Klavyio; Substack penso di averlo ormai esplorato tutto, è decisamente un giocattolo in confronto (e il good enough principle si riconferma un criterio di scelta utilissimo).
Ti importa poco dell’email marketing, e mi leggi per riflessioni, opinioni, sbrocchi?
Continuerò a mandartele (quasi) ogni domenica, ma direi che oggi la teniamo breve, che è Pasqua e avrai una giornata piena.
Alla prossima
Alessandra
Subastack spacca 💪🏼
Magari non parlerai più (tanto) di email marketing, ma vorrei darti qualche input da affrontare su Substack. Perché non c'è il double opt-in? Come la mettiamo con il GDPR? E sempre a proposito di GDPR: se ho superato i 500 contatti su Mailchimp, spostandomi su Substack per non pagare l'abbonamento, come posso mantenere attivo Mailchimp in caso di future richieste di verifica dell'accettazione? Benvenuta 🙂