Lo zaino grande è quello con cui a 17 anni ho fatto la mia prima – e unica – route scout, la traversata del massiccio del Gran Sasso dal versante aquilano a quello di Teramo.
Un mio pensiero ricorrente degli ultimi tempi letto nella tua bella newsletter Ale: "Essere persone migliori non basta se il mondo va nella direzione sbagliata: adesso è urgente mettere in discussione dei si è sempre fatto così più grandi delle nostre morning routine". Goditi il Gran Sasso. Buona estate.
Non è un caso Alessandra che 1/10 del pianeta si sia riempito (ma i numeri assoluti potrebbero essere più deludenti) di persone caparbie, con un senso dell”io” etico, logicamente colte, che cercano le giuste fonti, equilibrate.
Ma questo percorso spesso isola.
E’ una silenziosa e delicata ricerca, faticosa.
Come una risalita di montagna dove ascolti solo la fatica e l’impreparazione, senza vedere il gruppo. La tua micro collettività.
Anche io, classe 73, mi sento di dover dare un flusso, un movimento giusto, un senso a chi mi osserva (non solo i figli).
C’è infatti tanta gente, parti della cittadinanza, che sono smarriti o annidati in un benessere anestetico, che hanno bisogno (presuntuosamente credo sia addirittura una necessità) di uscire, di vedere un film al Cineforum (e non su Netflix ), di impegnarsi oltre alla propria professione, di incontrare una nuova e reale speranza.
Tornare a rischiare.
Buona giornata Alessandra e grazie per la delicatezza (ferma) con cui scrivi.
Un mio pensiero ricorrente degli ultimi tempi letto nella tua bella newsletter Ale: "Essere persone migliori non basta se il mondo va nella direzione sbagliata: adesso è urgente mettere in discussione dei si è sempre fatto così più grandi delle nostre morning routine". Goditi il Gran Sasso. Buona estate.
Non è un caso Alessandra che 1/10 del pianeta si sia riempito (ma i numeri assoluti potrebbero essere più deludenti) di persone caparbie, con un senso dell”io” etico, logicamente colte, che cercano le giuste fonti, equilibrate.
Ma questo percorso spesso isola.
E’ una silenziosa e delicata ricerca, faticosa.
Come una risalita di montagna dove ascolti solo la fatica e l’impreparazione, senza vedere il gruppo. La tua micro collettività.
Anche io, classe 73, mi sento di dover dare un flusso, un movimento giusto, un senso a chi mi osserva (non solo i figli).
C’è infatti tanta gente, parti della cittadinanza, che sono smarriti o annidati in un benessere anestetico, che hanno bisogno (presuntuosamente credo sia addirittura una necessità) di uscire, di vedere un film al Cineforum (e non su Netflix ), di impegnarsi oltre alla propria professione, di incontrare una nuova e reale speranza.
Tornare a rischiare.
Buona giornata Alessandra e grazie per la delicatezza (ferma) con cui scrivi.
Matteo