Io, vecchia sul serio
Dedicato ad Alice e alle sue riflessioni su un'età per lei ancora lontana
Qualche giorno fa Alice Orrù ha intitolato la sua ultima newsletter Io, vecchia, scrivendo le riflessioni nata dalla lettura di un’intervista a Anna Freixas e poi di un libro della stessa autrice, psicologa e gerontologa catalana.
L’intervista, ottimisticamente intitolata La menopausa puede ser el mejor momento de la vida de las mujeres, è molto bella; ne riporto sotto un brano tradotto da Alice:
Tuttavia, essere vecchia è, come ho detto prima, un dono, perché significa che ho vissuto molti anni ed è chiaro che non sono giovane. Non è possibile essere giovani e vecchi allo stesso tempo, per non parlare dell'assurdità di dire che sono giovane in un corpo vecchio.
Riappropriamoci di questa parola, usiamola con calma, naturalezza e umorismo.
Solo così possiamo contribuire a cancellare il suo stigma negativo e a renderla una realtà, così com'è. Tutti gli eufemismi che possiamo usare non sottraggono anni alla carta d'identità.
La vecchiaia è qualcosa di reale, non qualcosa che accade alle altre.
Alice racconta le conversazioni sul tema età che fa con le amiche:
Queste letture mi suonano come l’accompagnamento perfetto a certe conversazioni fatte a pranzo con delle amiche qualche giorno fa. Tutte figlie degli anni ‘80, siamo finite a condividere pensieri e timori all’idea dell’invecchiamento. Abbiamo poco meno o poco più di 40 anni, ma sappiamo già bene perché in certi contesti siamo viste (e ci vediamo) vecchie.
Seguono vari esempi della pressione sociale esercitata sulle donne per continuare ad apparire giovani, belle, fertili per il maggior tempo possibile; ho ripensato alla me stessa di quando avevo la loro età, e ho sorriso.
Fra poco più di un mese compirò 59 anni, e la mia baldanza di quando ne avevo da poco compiuti cinquanta inizia a sgretolarsi un po’. Sento che, se non sto scivolando nell’invisibilità, è perché il mio carattere e la mia storia mi indirizzano più verso un destino da vecchia polemica e divertente; ma non posso negare di sentire la stanchezza più di prima.
In agenzia abbiamo chiesto dei preventivi per un’assicurazione sulla vita di noi tre soci, e quando sono arrivati ho realizzato con orrore che, se sommo il premio per assicurare Nicole e Marco, non arrivo nemmeno alla metà di quel che serve per assicurare me, perché 20 o 17 anni in più fanno una gran differenza: anche se sono in grado di fare sei piani di scale a piedi senza un plissé, le tabelle attuariali mi valutano come un rischio considerevole, e queste non sono mai notizie che ti mettono di buonumore.
Però è vero che mai come in questi ultimi anni mi sono sentita libera dalla pressione sociale che grava sulle donne; in parte probabilmente è stato il lascito della pandemia, che ha generato una maggiore consapevolezza collettiva rispetto a ciò che è davvero importante e cosa solo un costrutto sociale; ma se mi guardo intorno, se leggo le conversazioni su Threads, mi sembra che le persone giovani siano tornate abbastanza a ossessionarsi per il proprio aspetto, in una misura che forse io non ho mai conosciuto. Invece io ho venduto su Vinted tutte le mie scarpe col tacco tranne le Chie Mihara con cui faccio i talk, ho ridotto all’essenziale guardaroba e trucco, e mi sono liberata contemporaneamente della schiavitù del tingere i capelli e del fastidio delle mestruazioni, che per una che viaggia sono oggettivamente un gran impiccio.
Alice, io conto sul fatto che noi donne di qualunque età continuiamo a prenderci sempre più spazio nel mondo: ce lo dobbiamo prendere da sole, non ce lo concederà nessuno altrimenti, tantomeno i vecchi #tuttimaschi ancora saldamente aggrappati al loro potere. Ha pienamente ragione Anna Freixas quando scrive
stigmatizzare la menopausa serve a togliere di mezzo le donne, soprattutto quelle che non ne hanno paura.
Segnalazioni e appunti di marzo
Ho passato una settimana a Milano senza nessun bisogno particolare di farlo: avevo un sacco di GuestPoint maturati su HomeExchange, così ho trovato un appartamento molto figo in zona Porta Nuova e sono andata a lavorare da lì, combinando cene con un po’ di persone che “dobbiamo vederci più spesso”, la visita a un cliente bellissimo, e una serata a teatro insieme alla sister che mi ha raggiunto nel weekend.
Appunti dal soggiorno milanese
Se dalle tue parti passa in tournée Stai zitta!, vallo a vedere, punto. Antonella Questa, Valentina Melis e Teresa Cinque portano in scena uno spettacolo emozionante durante il quale si ride, si piange, si sente potente la presenza di Michela Murgia. Corinna De Cesare mi ha fatto un gran regalo mettendomi in contatto all’ultimo con due abbonate a thePeriod che avevano preso i biglietti ma non potevano venire; riabbracciare Antonella Questa è stato il miglior 8 marzo possibile.
Quando viaggio, preferisco quasi sempre visitare i musei e le collezioni permanenti rispetto alle mostre. Durante questo soggiorno milanese sono finalmente entrata in Duomo (sì, non l’avevo mai fatto; ero salita fra le guglie del tetto, l’avevo ammirato tante volte da fuori, ma giuro che non credevo mi avrebbe fatto tanta impressione all’interno). Se acquisti il biglietto per il Duomo poi non perderti il relativo Museo, dove puoi vedere da vicino una piccola frazione delle statue, vetrate, gargoyle che dentro al Duomo hai ammirato da lontano. Anche la collezione permanente del Mudec è molto bella, e puoi visitarla gratis saltando la fila delle grandi mostre (non venirmi a dire “c’è Picasso al Mudec”, ne ho avuta una dose sufficiente a Barcelona, e a dire il vero Picasso è uno di quegli artisti troppo vicini al nostro tempo perché io riesca a separare il giudizio sull’opera da quello sulla persona).
Se hai curiosità di provare HomeExchange, iscrivendoti da questo link ti arrivano subito 250 GuestPoint, e altrettanti a me.
Tre, dico tre, webinar di email marketing
Martedì 19 alle 16 per un’ora io e un gruppo di validissime colleghe email marketer parliamo di email marketing e Mailchimp, qui puoi registrarti all’evento Facebook.
Il 27 marzo alle 12 c’è una puntata del MagnewsHub in cui parlo di strategie di email marketing fondate sulla costruzione di relazioni basate su fiducia e rispetto; il webinar è gratuito, ci si iscrive da qui.
Il 16 aprile alle 12:30 invece sono online con Elisabetta Bruno di Thinkable, parliamo di Email Marketing misurabile; qui l’evento LinkedIn.
Un Freelancecamp sui valori, in Banca Etica
Venerdì 19 aprile saremo a Padova, nella sede di Banca Etica, per un Freelancecamp dal vivo organizzato da un validissimo gruppo locale: Miriam Bertoli, Nicole Zavagnin, Roberta Zantedeschi, Fabiana Palù, Nadia Panato.
Oltre al piacere di incontrare persone nuove e vecchie conoscenze, parleremo di un tema altissimo, i valori, e come li trasformiamo da principi in azioni – nel lavoro e fuori.
Ora che siamo associazione, per partecipare bisogna associarsi, ma se lavori da freelance (o pensi di farlo) ne vale assolutamente la pena.
Grazie ❤️! Da donna, sento sempre più bisogno di contenuti di questo tipo.
leggerti è sempre un piacere, grazie <3